sabato 9 ottobre 2010

M. De Cervantes, Don Chisciotte della Mancia


Afflitto oltremodo andava Don Chisciotte per la sua strada, pensando all'orribile burla che gli avevano giocato gli incantatori trasformando la sua signora Dulcinea in una rozza cafona, e non riusciva ad escogitare un rimedio atto a ricondurla al suo primitivo essere; e cotesti pensieri lo assorbivano talmente che, senza pensarci, allentò le briglia a Ronzinante, il quale sentendosi libero si fermava ad ogni passo a brucare la verde erba che abbondava in quei campi. Dal suo torpore lo trasse Sancio Panza dicendogli:
- Signore, le tristezze non si son fatte per le bestie bensì per gli uomini; ma se gli uomini le senton troppo, diventano bestie; Vossignoria si scuota, torni in sé, riprenda le briglie di Ronzinante, si risvegli e ravvivi, e mostri quella gagliardia che conviene abbiano gli erranti cavalieri. Che diavoli la prendono? Perché tanto abbattimento? Siamo qui o in Francia? Satanasso si porti tutte le Dulcinee del mondo, poiché vale più la salute di un solo cavaliere errante che tutti gli incantamenti e trasformazioni della terra!

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